domenica 16 dicembre 2007

la quiete non è la quiete

come dissi a suo tempo, il post sulle band e sui loro nomi nasce da un'altro discorso.
se uno si crea un'idea dal nome rischia di rimanere spiazzato.
potresti ascoltare i perturbazione aspettandoti urla strazianti, caos e suoni pesante, per poi scoprire che in realtà non è così.
e dal lato opposto, ci si potrebbe aspettare musica melodica in due accordi, parole d'amore e violini prima di conoscere la musica dei la quiete.
si può dire che proprio sono uno l'opposto dell'altro. magari l'han pure fatto apposta.
ma tutto questo per dire cosa?
per dire che i la quiete sono un ottimo gruppo davvero.
certo approcciarsi alle loro sonorità non è subito facile se non si proviene da esperienze musicali simili.
la prima volta che li ho ascoltati pensavo che le casse del mio computer non funzionassero bene.
per fortuna che era così, sennò davvero sarebbe stato osceno.
ma a casse riparate wow, ti colpiscono fin dal primo momento.
e possono far presa su qualsiasi pubblico perchè nella loro musica (nel cd La fine non è la fine specialmente) c'è davvero tutto.
a iniziare dai testi, che riescono a affrontare vari aspetti senza mai una parola banale. nella loro brevità è detto tutto, non c'è niente da aggiungere non perchè non sanno dire altre ma perchè non serve dire altro. sono frasi incisive, ad effetto che ti prendono al primo ascolto.
e questo nonostante spesso le parole proprio non si distinguano.
e questo è anche il bello. l'imperfezione.
non c'è mai un suono pulito, perfetto come se studiato e pianificato.
è musica sincera, grezza. musica che riesce a contciliare urla strazianti a chitarre melodiche, riff taglienti a parole importanti, note che spuntano e rompono un'apparente armonia.
anche i testi stessi non sono perfetti, sia nella scrittura che soprattutto nell'esecuzione vocale ma rendono ancor di più questo senso di agonia, che parla di rabbia e disordine, di insoddisfazione e inquietudine.
e sono canzoni che ti ritrovi spesso a canticchiare.
a vederli poi, sembrano cinque ragazzi qualunque, che magari incontri per caso al laser game.
stando un po' stretti si può tranquillamente definire il genere emo violence o screamo. messaggio per chi pensa emo ugual frangette ugual tristezza.
ora, se non l'avevate mai fatto prima, dovete per forza ascoltarli. almeno per dire di averlo fatto.
non dirò a nessuno che avete scaricato le loro canzoni.
per chiudere, qualche randomica imprecazione a chi dice che la musica in Italia è morta.
certo, a guardare le classifiche è così, ma oltre c'è una scena in continuo cambiamento che sta portando sempre più spesso piacevoli novità. solo che non ci si interessa troppo ai talenti di casa nostra. pensate, questi ragazzi vanno in tour in giappone, islanda, australia.
e da noi in quanti li conoscono?

"dannoso turbare il sonno delle persone, cavie immerse nel torpore da loro voluto"

written while listening to: La Quiete (obviously)

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